domenica 6 giugno 2010

MANIVA

Girone con la G oggi.
Partenza alle 8.00 dalla sede siamo un bel gruppetto direzione Val Sabbia.
Come sempre ai piedi della prima salita comincia la bagarre. Io e il Pres saliamo controllati, battiti sotto soglia, ma mi accorgo che ogni volta che puntiamo qualche ciclista davanti, il ritmo aumenta e di conseguenza anche i battiti, fortunatamente non esageriamo, ci aspetta il peggio tra un paio di ore.
Scendiamo e mi diletto a fare il cineoperatore, difficile sulla tangenziale pu pum pu pum ( nel senso che ogni 10 mt c'è la giunta dell'asfalto che fa sobbalzare la bici). Fatto Preseglie, mi metto davanti a tirare il gruppo. Vai! Rallenta! Vai! Rallenta! al terzo vai non sento più nulla quindi testa bassa e si mena. Tutta la val Sabbia è un continuo su e giù, arrivo alla deviazione prima di Idro e mi giro, sono solo, penso: " stronzi mi hanno fatto uno scherzo" cosi rallento faccio la deviazione bassa e mi dico " minimo passano dalla strada e mi precedono". Mi immetto ancora sulla statale, ma non li vedo ne dietro ne davanti. Bene continuo del mio passo, se sono dietro sicuramente mi raggiungeranno in salita, se sono davanti.... forse raggiungo io gli ultimi in salita. Pedala pedala, ad Anfo mi fermo a riempire la borraccia e allo svincolo di Bagolino, sono sempre solo. Faccio Bagolino e sopra trovo un altro ciclista, in compagnia cominciamo l'ascesa del Maniva, poi mi stacco, devo salire al mio passo, ma lui è sempre li a 50 mt. Questa salita è tosta, non ti lascia mai 1 mt per respirare, anche nei tornati stretti è quasi impossibile dare resprio alla catena. A 5 km dalla vetta si trova una fontana, mi fermo riempio la borraccia, tolgo il casco, il cappello vola nella fontana fresca, via un po di sale dalla faccia e si riparte. L'ultimo km è da incubo, raggiungo il mio compagno di avventura e assieme ci facciamo questo terribile km. Sono in Vetta. Arrivo al Bar, di corsa in bagno, coca biscotti e mi siedo fuori al sole. Intanto arriva il primo del gruppo Dentino e poi gli altri a seguire. Mi becco dell'UPUPA ( in dialetto bresciano "Bobò") come se fare più di 40 km da solo controvento o in salita sia il sogno di tutti i cicloturisti, ma va bene cosi un incomprensione ci può stare. Tutti raggruppati scendiamo e cosi arriviamo  a San Vigilio; alla forcella si scatena l'inferno. 170 bpm dopo 130 km, mi sento bene, le gambe ci sono ancora. Ore 14.15 sono a casa.
Oggi........ salto la biciclettata famigliare della Freebike, dobbiamo andar ad un battesimo, forse questa sera mi farò un oretta, ma dubito.... Settimana prossima si carica Mercoledi e poi scarico.
Ecco un paio di foto del Maniva. L'arrivo e l'ultimo km.
Come sempre il link al Garmin MANIVA


1 commento:

  1. Bel giro Massimo,e bei posti,il Maniva mi manca,non l'ho mai fatto,ma da quello che ho letto ne vale la pena,prima o poi......

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