mercoledì 26 maggio 2010

9 Colli 2010

Sveglia alle 4.15 scendo per la colazione, dove trovo già gli amici con la bocca piena. Un piatto di pasta con un filo di olio e una spolverata di parmigiano, tre o quattro fette di pane integrale con marmellata un te caldo e sono pronto. Salgo in camera finisco i preparativi e alle 5 e 15 siamo pronti per andare in griglia. Saluto il Pres, lui parte dalla bianca, come farò senza il mio fido compagno delle prime tre GF del prestigio? Entro nella griglia Gialla, e mi accorgo che subito dietro arrivano gli amici del Freebike che erano in camper. Giro la bici e mi metto dietro con loro. Cerco di tranquillizzare Cinzia, l’importante è finire, a piano ma finire soprattutto deve vincere il mostro Barbotto, e alla fine l’ha farà! Brava Cinzia. Intanto cambio le impostazioni del Garmin in modo “corsa” cambio la Velocità istantanea con la Velocità media e il tempo gara con la pendenza: (mi accorgerò poi che i campi in modo gara sono 4 e che con quest’operazione mi sono tolto due punti di riferimento). Sono le 6 , i primi partono, noi dopo mezz’ora esatta. Passo sotto lo striscione e clicco start sul Garmin. Decido di stare alla sinistra del gruppo, e comincio a darci dentro stando attento però a non superare la soglia. Recupero un po’ di posizioni ma non trovo il treno giusto finché da dietro arriva un locomotore senza carrozze. Mi metto dietro e via si comincia a risalire il gruppo. Tira e anche tanto senza chiedere niente, a un certo punto lo affianco e gli dico “ posso aiutarti ma non ho la tua gamba “ mi metto davanti e tiro anch’io. Non so forse 1 km o due chiedo il cambio sorpreso mi affianca mi fa un segno di consenso con il pollice e via che ricomincia a tirare. Devo rallentare, non posso tenere quel ritmo e cosi appena prima del cavalcavia rallento, il mio garmin segnava già 41.7 da un po’, mi accorgo che è la Velocità media e cosi rallentando decido di ripristinare il tutto entrando nelle impostazioni. Siamo ai piedi della rampa di Spedaletto, e mi accorgo che il modo corsa non funziona, non mi dà l’altimetria, provo a schiacciare lo zoom ma niente cosi interrompo la corsa. Media 40 km/h. Cominciamo a salire e subito abbiamo il Polenta che però passa via velocemente poi Pieve di Rivoschio (fatta alla Selle Italia) e il Ciola. Sono ai piedi del Barbotto, lo scorso anno avevo messo piede a terra, oggi deve essere mio. Tutte le salite le ho fatte bene, mi sento in forma, sempre con il cuore sotto controllo ho affrontato una a una tutte le salite. Comincio il Barbotto bene, poi quando inizia a tirare rallento un po’ non voglio arrivare alla fine ed essere al limite, da dietro uno mi chiama Pigi in Bici alè alè, E’ Paolo che con il fratello gemello stanno letteralmente divorando la salita. (bravi. Andate come razzi.) Sono ai piedi del pezzo finale, ma sto bene e lo passo senza troppi affanni scollino e giù a tutta, mi sento carico dentro, il Barbotto non è poi cosi duro. Stop al Rifornimento dei 100 km, riempio le borracce di Sali mangio un paio di fette di pompelmo e riparto. Al bivio comincia l’ignoto. Passo il Tiffi, ma la crisi è dietro l’angolo, non so se definirla tale ma non mi sento come prima. Passo Il Perticara ma, dove il percorso è deviato, mi accorgo che manco di gamba, cerco di riprendermi e finalmente passa anche questo brutto momento. Passo delle Siepi e Gorolo. Mi aveva avvisato il Tuttologo, attento quando pensi che sia finito cominciano i mangia e beve. Nella discesa del Passo delle Siepi arriviamo nel tragitto che ci porta all’ultima asperità in una decina di elementi. Davanti c’è penso uno straniero che tira il gruppo a 40km/h, ma, appena si sposta il secondo abbassa la velocità a 32. Io sono adesso in terza posizione, accelero e dico ai primi due “Dai un po’ per uno che non fa male” e cosi mi metto a tirare riportando l’andatura a 40, chiedo il cambio e quello dietro (che intanto è cambiato) tira ma nello sfilare mi accorgo che siamo rimasti in tre, li avviso e cosi di comune accordo proseguiamo e con un paio di cambi raggiungiamo il gruppo davanti. Questo andava, però a 35 e cosi ci siamo messi dietro. Appena prendiamo la salita, chiedo com’è la Gorolo. Risposta: "prima i due km abbastanza impegnativi, poi una discesa e infine gli ultimi 600 Mt da urlo." Mi sento ancora bene e cosi faccio il Gorolo senza troppi patemi, ma il problemi li avrò dopo, il caldo mi sta cuocendo il piede sinistro, mi fa male l’alluce e faccio fatica a spingere, in alcuni strappi la velocità si abbassa, ma i compagni di viaggio sono sempre gli stessi e cosi si tiene duro. Ecco la svolta, Da dietro arriva un ciclista con pettorale Rosa o Arancio, mi passa in discesa e sinceramente pochi lo fanno, e cosi mi metto dietro. Arriveremo insieme al traguardo lui incitando me io aiutando lui in cambi quasi regolari. Prima raggiungiamo un gruppo, poi lo sgretoliamo e infine all’entrata di Cesenatico perdiamo anche gli ultimi due. Alla fine mi ringrazia e mi fa tagliare il traguardo davanti a lui, “Lo meriti” mi dice, ma è grazie a lui che sono riuscito a tenere e a spingere, segno di quanto sia importante la testa e l’avere gente che mena assieme. E’ finita, cerco con gli occhi se vedo la moglie e la figlia, ma non ci sono. Avevo avvisato da 7.50 a 8.30 quindi partendo alle 6 da 13.50 a 14.30, ma ormai saranno andate via, non avevo calcolato il ritardo della partenza. Entro Incontro Cinzia e Claudio, Cinzia ha finito e Claudio da buon marito l’ha scortata per tutta la gara. Bravi! La sera si festeggia, butto la dieta in un angolo e seduto con del buon vinello bianco io e Rossana con gli amici ci siamo gustati una cena a base di pesce.


Lunedì Mattina come da routine, andiamo a trovare Marco Pantani, e cosi incontro Marco, facciamo lo scarico assieme e poi ci salutiamo. Quanti amici ho conosciuto nel ciclismo, a Feltre spero di incontrarne un altro che mi ha aiutato ad avere il pettorale per l’Austria. Tornando invece a Marco con sorpresa scopro che il Papà ha finito la 130 km intorno alle 5h30. Fantastico SEI UN GRANDE! Quanto piacerebbe poter pedalare con mio Padre, invece adesso lui non se lo può permettere l’ictus l’ha mangiato e gli 80 sono alle porte, ho provato anche a convincerlo anche solo a venire a vedere il giro in una tappa di montagna, con il camper, ma niente non vuole! Marco goditi questi momenti più che puoi.

Ecco il link al Garmin. 9 Colli 2010

Feltre arrivo, ma prima …. giro al Tonale, San Fermo e il Corto alla Eddy Merckx.

1 commento:

  1. Grande Massimo, stupenda cronaca per una grande gara che rimarrà per molto tempo nei nostri ricordi.Ho avuto la crisi anch'io sulla deviazione del Pugliano,ma i ciclisti non mollano mai.Ho letto di tuo padre e mi spiace molto per quello che gli è successo,comunque la penso esattamente come te,cerco di godermi le uscite in bici con mio padre finchè la salute glielo permetterà,è grazie a lui se ho scoperto questo fantastico sport.
    Ciao e alla prossima
    Marco.

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